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Circolare del Ministero: quarta dose di vaccino Covid per tutti over 12, quinta dose ai fragili

Sanità pubblica Redazione DottNet | 23/09/2022 18:38

"Tutti possano ampliare la protezione contro diverse varianti e possano aiutare a mantenere una protezione ottimale contro la malattia Covid"

Il ministero ha pubblicato la nuova circolare (clicca qui per scaricare il documento completo) sui vaccini bivalenti (uno contro Wuhan e Omicron 1, l'altro contro Wuhan e Omicron 4-5) possono essere utilizzati "senza distinzioni", si legge nel documento che così regolamenta le terze, quarte e anche quinte dosi. La priorità va alle categoria a rischio, come in precedenza, ma potranno essere somministrati "su richiesta dell'interessato" come quarta dose anche alle persone sane che hanno tra 12 e 60 anni.

Rispetto ai vaccini approvati a dieci giorni di distanza uno dall'altro, "non ci sono evidenze per poter esprimere un giudizio di uso preferenziale" di uno dei due, spiegano all'Aifa. Si ritiene "che tutti possano ampliare la protezione contro diverse varianti e possano aiutare a mantenere una protezione ottimale contro la malattia Covid". Insomma non c'è alcuna distinzione tra vaccini per cui sono le Regioni a stabilire quale siero inoculare a chi si presenta alle Asl oppure presso i medici di famiglia. Uno vale l'altro.

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C'è un'altra precisazione: i bivalenti possono essere usati come quinta dose per coloro che hanno "una marcata compromissione della risposta immunitaria" a causa di una patologia o una terapia che stanno seguendo. Per queste persone il primo ciclo vaccinale, del resto, era stato di tre dosi. Per questo si parla comunque di "secondo booster" che deve essere fatto ad almeno 120 giorni dalla dose precedente. Inoltre con i bivalenti si può fare anche la quarta dose a tutti coloro che hanno dai 60 anni in su, alle persone fragili per problemi di salute che abbiano più di 12 anni, agli operatori sanitari e alle donne in gravidanza. Si tratta della stessa indicazione già fatta dal ministero per il primo dei due bivalenti e ora estesa anche al secondo. Ma non è tutto: i bivalenti possono essere usati come terza dose su tutti coloro che hanno più di 12 anni, indipendentemente dal vaccino che hanno utilizzato per il ciclo primario. Queste persone non devono aver avuto l'infezione (o fatto la seconda dose) nei 120 giorni precedenti.

Infine un'importante novità riguarda le persone sane sotto i 60 anni. Anche loro potranno fare la quarta dose con i bivalenti. I vaccini infatti "potranno essere resi disponibili su richiesta dell'interessato, come seconda dose di richiamo, per la vaccinazione dei soggetti di almeno 12 anni di età, che abbiano già ricevuto la prima dose di richiamo da almeno 120 giorni". Le Regioni quindi dovranno mettere a disposizione il vaccino anche a chi non rientra nelle categorie considerate prioritarie.

Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza ha ribadito l'importanza della vaccinazione anti-Covid. "Anche se la velocità della circolazione virale è ancora relativamente elevata, i vaccini mostrano la loro capacità di proteggere dalle forme più gravi di malattia e dell'ospedalizzazione. Quindi è importante rinnovare la raccomandazione alle effettuazione delle dosi di richiamo con i vaccini adattati alle varianti circolanti", ha riferito.

Intanto secondo i dati del monitoraggio settimanale sull'andamento del Covid in Italia diffusi dall'Iss, sale l'incidenza settimanale a livello nazionale e passa a 215 ogni 100.000 abitanti (16/09/2022 -22/09/2022) rispetto a 186 ogni 100.000 abitanti della scorsa settimana. Nel periodo 31 agosto-13 settembre 2022, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,91 (range 0,85-1,06), stabile rispetto alla settimana precedente quando era 0.92.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile al 1,4% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 22 settembre ) rispetto all'1,4% di una settimana fa. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende invece al 5,3% (dato al 22 settembre) rispetto al 5,7% (al 15 settembre). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è stabile rispetto alla settimana precedente ed è ferma all'11%. In leggero aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (53% rispetto all' 51%), mentre diminuisce leggermente la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (36% vs 37%).

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